Secondo il rapporto ISS Covid-19 n. 25/2020 per “sanificazione” s’intende il complesso di procedimenti e operazioni di pulizia e/disinfezione e mantenimento della buona qualità dell’aria.
Dopo la pandemia causata dal SARS-CoV-2 la sanificazione dell’aria è diventata imprescindibile in qualsiasi luogo di lavoro, nei locali pubblici, nelle attività destinate all’intrattenimento e al benessere, negli ospedali, negli ambulatori e nei laboratori medici.
Come si trasmette il virus e come si sposta? È ormai noto che la modalità di contagio preminente è costituita dalle goccioline di saliva (droplet) emesse con lo starnuto, la tosse e la fonazione.
La letteratura scientifica offre inoltre alcune evidenze circa la resistenza dei Coronavirus sulle superfici inanimate, dove, in condizionali di umidità e temperatura ottimali, possono persistere fino a 9 giorni. Anche se non è stato dimostrato sembra dunque che la trasmissione di questi virus per mezzo di contatto con superfici infette abbia giocato un ruolo nell’andamento dei contagi e ancor di più in ambito sanitario.
Sono attualmente oggetto di studio le capacità dei Coronavirus di spostarsi con l’aria attaccandosi alle polveri sottili e agli inquinanti. All’inizio della prima ondata un position paper della Società italiana di medicina ambientale (SIMA) aveva associato la velocità d’incremento dei contagi al nord Italia con l’inquinamento da particolato atmosferico.
Il documento aveva acceso un dibattito nella comunità scientifica e nell’opinione pubblica, ma alcune conferme erano poi giunte da una ricerca americana la quale riscontrava un aumento nella mortalità da Covid 19 per ogni mcg/m3 di incremento nell’esposizione a lungo termine di PM2,5.
I dati dovranno essere esaminati ancora e si attendono valutazioni più approfondite ma allo stato attuale la disinfezione dell’aria costituisce senz’altro un’ottima soluzione per ridurre il rischio contagio. L’eliminazione dal mezzo aereo di ogni traccia di esistenza organica e di particelle in sospensione riduce le probabilità che il Coronavirus sia presente nell’aria e si sposti con essa.
Tra le diverse procedure di igienizzazione dell’aria l’ozono sembra essere più pervasivo, perché permette di eliminare i virus anche dalle superfici sulle quali si sono eventualmente depositati. Sanificare l’aria con l’ozono ha un effetto profondo perché questo gas naturale ha la capacità di penetrare all’interno dei tessuti con cui sono realizzati divani, poltrone, tendaggi, lettini medici e tappeti e distruggere il DNA del virus.
In ambienti professionali si può dunque fare molto per garantire la salute di dipendenti, clienti e avventori: un’ideale “routine anti contagio” associa alle operazioni di pulizia mediante prodotti chimici e presidi medico-chirurgici, la ventilazione naturale degli spazi e l’uso di sanificatori ad ozono.
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